Il metodo Bobath è una delle tecniche più utilizzate in fisioterapia nella riabilitazione neurologica.
Il metodo Bobath, elaborato inizialmente in ambito pediatrico nel trattamento di bambini con sindromi neurologiche e, solo successivamente, adattato anche per gli adulti, deriva dagli studi dei coniugi Karel e Berta Bobath. Nato alla fine degli anni ’40, ha subito nel tempo una progressiva evoluzione grazie all’implementazione delle nuove conoscenze alla base delle neuroscienze, diventando una delle tecniche più utilizzate in fisioterapia.
Fondamenti del Concetto Bobath
Il concetto Bobath è un approccio riabilitativo basato sul modello del Problem Solving rivolto alla valutazione e al trattamento di persone con disturbi della funzione, del movimento e del controllo posturale, causati da una lesione del sistema nervoso centrale (Raine et al., 2006).
Secondo l’International Bobath Instructors Training Association (IBITA) il metodo Bobath è inclusivo e individualizzato, in modo da poter essere applicato a individui di tutte le età, con tutti i gradi di disabilità fisica e funzionale in conformità con la Classificazione Internazionale della Funzionalità (ICF). L’ottimizzazione dell’attività e della partecipazione richiede una comprensione della relazione tra le condizioni di salute del paziente, i fattori personali, i contesti ambientali e individuali, consentendo l’identificazione di obiettivi funzionali significativi.
Come riportato nella figura precedente sono tre le componenti chiave per la messa in pratica della metodica: l’analisi del movimento funzionale, la facilitazione qualificata e il ragionamento clinico.
- L’analisi del movimento funzionale comprende la valutazione del controllo posturale, delle prestazioni sensomotorie e del movimento selettivo, soffermandosi su come differisca dal comportamento motorio tipico, includendo l’analisi delle eventuali strategie compensative utilizzate.
- La facilitazione qualificata è un’abilità clinica che dipende dall’integrazione della capacità stereognostica del terapista e da un’ampia base di conoscenze teoriche e professionali. Essa viene utilizzata per rendere possibile un compito o un movimento e può essere di tipo manuale, verbale, ambientale o mista.
- Il ragionamento clinico, invece, include l’identificazione del potenziale, la diagnosi del movimento e l’ipotesi di lavoro. L’identificazione del potenziale si basa sulle attuali conoscenze di neuroplasticità, prognosi e capacità del paziente di apprendere compiti motori, mentre le ipotesi di lavoro e la diagnosi del movimento sono continuamente aggiornate attraverso un processo riflessivo di azione e in azione, che dipende dalla risposta del paziente all’intervento riabilitativo (Michielsen et al., 2017).
Riassumendo: l’intervento, secondo il concetto Bobath, si concentra sul recupero del movimento tipico, riducendo al minimo il movimento atipico e compensativo, pur riconoscendo che i problemi di movimento siano influenzati dalle esperienze vissute dalla persona prima e dopo la lesione neurologica. Il clinico, dopo aver eseguito l’analisi del movimento funzionale, considera come le informazioni sensoriali influenzino il controllo posturale, il movimento selettivo e i processi cognitivi/percettivi, fornendo, di conseguenza, una facilitazione qualificata, volta a migliorare l’integrazione sensoriale all’interno del gesto motorio. La risposta del paziente alla facilitazione informa attivamente il processo di ragionamento clinico (Vaughan-Graham et al., 2019).
Metodo Bobath: esercizi esemplificativi
Identificare quali siano gli esercizi esclusivi del metodo Bobath è molto complesso. A tal proposito Tyson et al. (2009) hanno cercato di rispondere a questo quesito sottoponendo a 74 fisioterapisti specializzati nel concetto Bobath un questionario contenente 77 tipi di interventi riabilitativi differenti. Da questo lavoro è stato possibile identificare una serie di interventi classificabili come “principalmente Bobath” e “probabilmente Bobath” suddivisibili a loro volta in quattro categorie: attività facilitanti i movimenti, mobilizzazioni specifiche, esercizi miglioranti le attività pratiche e educazione del paziente.
Attività facilitanti i movimenti
- Trasferimento del carico in posizione seduta e in stazione eretta
- Inclinazione pelvica anteriore e posteriore in posizione seduta e in stazione eretta
- Attività di reaching di entrambi gli arti superiori in stazione eretta e seduta
- Movimenti selettivi dell’anca e/o del ginocchio
- Movimenti selettivi del piede/caviglia
- Movimenti selettivi dell’arto superiore
- Sostegno di un peso con l’arto superiore compromesso
- Ponte
- Stimolazione della propriocezione nel posizionamento degli arti superiori e inferiori (placing)
Mobilizzazioni specifiche
- Mobilizzazioni specifiche delle articolazioni ipomobili
Esercizi miglioranti le attività pratiche
- Allenamento delle componenti del sit-to-stand
- Allenamento delle componenti della seduta
- Allenamento delle componenti del passaggio dalla posizione sdraiata a quella seduta
- Allenamento delle componenti dei trasferimenti
- Allenamento delle attività di reaching in posizione seduta ed eretta
- Allenamento della deambulazione
- Deambulazione in ambiente chiuso o protetto
- Esecuzione di attività in stazione eretta
- Posizionamento del piede deficitario sopra a un gradino
- Posizionamento del piede non deficitario sopra a un gradino
- Attività di reaching da terra in stazione eretta
- Allenamento delle componenti nell’esecuzione scale
- Perturbazioni posturali
Educazione del paziente
- Riguardo le posture da tenere a letto
- Riguardo i trasferimenti
- Riguardo l’uso della sedia a rotelle
La riabilitazione neurologica si rivolge alle persone che hanno subito un ictus cerebrale, una lesione midollare o un grave trauma cranico e a pazienti affetti da malattie neurodegenerative come il Parkinson o la sclerosi multipla. Ha l’obiettivo di accelerare i processi di recupero motorio e cognitivo in persone che lamentano problemi di equilibrio, di forza, di coordinazione, ma anche di memoria, attenzione o linguaggio.
La riabilitazione neurologica è una branca della medicina riabilitativa che mira per quanto possibile, al recupero dei deficit sensori-motori e cognitivi, al contenimento delle relative disabilità, al fine di migliorare la qualità di vita del paziente e il suo reinserimento in famiglia e nella vita sociale.
La nostra realtà è caratterizzata da elevati livelli di professionalità del personale medico, infermieristico e fisioterapico e dall’applicazione dei più recenti ed efficaci protocolli riabilitativi.
La neuroriabilitazione è la disciplina medica che si occupa del recupero funzionale di pazienti che sono affetti da patologie del sistema nervoso centrale e/o periferico.
I pazienti che necessitano di neuroriabilitazione hanno subito un importante danno neurologico, come un grave trauma cranico, un ictus cerebrale, una lesione midollare, oppure risultano affetti da processi degenerativi progressivi come il Parkinson o la sclerosi multipla; presentando severe problematiche fisiche, nella maggior parte dei casi improvvise e in pieno benessere, vanno incontro a devastanti ricadute che modificano drammaticamente la qualità di vita propria e dei propri cari.
Sono persone che vivono una condizione di gravissimo disagio oltre che fisico anche psicologico e necessitano pertanto di una presa in carico totale.
I diversi interventi neuroriabilitativi hanno lo scopo di:
- Prevenire o rallentare ulteriore perdita di funzione nei pazienti con disabilità;
- Migliorare o se possibile aiutare nel recupero della funzione;
- Compensare la perdita di funzione;
- Mantenere la funzione corrente.
In altre parole l’intervento neuroriabilitativo è un processo molto articolato e calibrato sulla funzione residua del soggetto con disabilità.
La riabilitazione neurologica ha l’obiettivo di ottenere un miglioramento della qualità della vita ed un ripristino dei massimi livelli di autonomia possibili nei pazienti colpiti da lesioni o malattie del sistema nervoso mediante approcci in continua evoluzione, stimolanti la neuro-plasticità ed imperniati su un piano riabilitativo individuale.
I programmi di fisioterapia neurologica specifica erogati dal nostro centro di fisioterapia riguardano in particolare:
- Disordini del sistema nervoso centrale
- Disordini del movimento (es. Morbo di Parkinson, parkinsonismi atipici, distonie, tremori, etc.)
- Ictus di natura ischemica o emorragica
- Malattie degenerative (es. Sclerosi Laterale Amiotrofica/SLA)
- Malattie demielinizzanti (es. Sclerosi Multipla)
- Malattie neuromuscolari (es. distrofie muscolari)
- Neuropatie (es. Sindrome di Guillain – Barré)
- Postumi di interventi di neurochirurgia
- Atassie
- Epilessie
I nostri fisioterapisti fin dalla prima seduta stadiano lo stato di partenza del paziente, oggettivandolo mediante sistemi validati, ed impostano un programma riabilitativo con obiettivi a breve-medio-lungo termine, tra cui:
- Il recupero delle abilità della vita quotidiana (es. lavarsi, mangiare in autonomia, vestirsi, camminare, etc.)
- Il miglioramento progressivo dei deficit motori e sensoriali
- Il ripristino dell’equilibrio ed il contenimento del rischio di caduta
- Lo sviluppo di percorsi riabilitativi con attività coinvolgenti, ludiche, di ripresa delle attività preferite del paziente
- La gestione del dolore in team multidisciplinare
- Lo stimolo attivo continuo a favorire la neuro-plasticità
- Il recupero di pattern motori e cognitivi
- Il contenimento e/o il compenso degli aspetti degenerativi delle patologie neurologiche
- La programmazione del reinserimento sociale attivo e di quello lavorativo
- Il fattivo coinvolgimento dei familiari/caregiver